Chi siamo, ovvero...
La storia del go in Friuli-Venezia Giulia
Nell'estate del 1998
e poi del 1999 in due campeggi del Movimento Umanista il fiorentino
Olivier Turquet invita alcuni goisti, tra i quali Aldo Podavini e Enzo
Pedrini. Vengono organizzati in queste occasioni dei corsi di go per
principianti e anche un piccolo torneo. In questi corsi ci sono anche
dei ragazzi di Trieste che occasionalmente si trovarono poi anche in
questa città per giocare. Tra questi c'è Davide Bertok,
che rimane l'unico a interessarsi del gioco.
Davide gioca molto occasionalmente in internet su IGS oppure nei
successivi campeggi umanisti. La situazione di "isolamento geografico"
non facilita il gioco e quindi anche la crescita.
Le cose cominciano però a cambiare nel 2002: Davide insegna il
gioco a Mirtha, una sua amica di Cormons, in provincia di Gorizia, e
quindi cominciano a giocare spesso. Quasi contemporaneamente Olivier e
altri lo invitano a provare il server di KGS (magari in questa
maniera avrebbe trovato più interessante giocare in internet) e
il gioco da principiante assoluto cambiò nel corso dei mesi.
Nel 2003 arriva la prima partecipazione per Davide ad un torneo, quello
di Bled nell'aprile 2003, cominciando anche a conoscere un po' di gente
oltreconfine.
La seconda metà del 2003 diventa più ricca di
novità: Davide viene contattato in estate da Sandro
Poldrugo e Stefano, entrambi di Trieste. Il primo aveva conosciuto il
go tramite una
pubblicità della FIGG sulla rivista "Focus", il secondo tramite un suo amico
coreano-americano che l'aveva invitato nel server internet IGS.
Ricominciano così i meeting goistici a Trieste, prevalentemente
in una ludoteca.
E con l'autunno ricominciano anche i tornei: Mirtha e Stefano
partecipano a Pisa, Modena, Torino e Milano, Davide a Modena e in due
tornei a Lubiana (in Slovenia, novembre e dicembre), Sandro a Milano e
ai due tornei di Lubiana.
Anche il 2004 sarà dedicato ai tornei (tra Italia, Slovenia e
pure in Croazia, a Fiume-Rijeka) ma soprattutto nella crescita di
gioco, in particolare le visite in Slovenia permetteranno loro di
confrontarsi con giocatori di livello più alto (da 4d a 2k, e
con pochissimi principianti) rispetto all'Italia e disposti comunque a
fare insegnamento al di fuori delle partite ufficiali.
Il contributo maggiore è arrivato dai giocatori esperti della
stanza italiana di KGS, tra i cui citiamo soprattutto Giuseppe con le
sue lezioni settimanali per principianti (e non). Poi, in misura minore
anche partite libere giocate con giocatori di livello più alto
durante i vari tornei e, nel caso di Sandro, anche partite fatte sul
server internet coreano di Dashnet. Per tornare alle partite dal vivo,
bisogna anche ricordare le visite fatte ai veneti a Noale (VE) e a
Mogliano Veneto (TV) giocando con goisti che allora erano sicuramente a
livello più alto.
Purtroppo non è stato possibile dare una cadenza fissa agli
incontri goistici a Trieste per impegni dei vari giocatori, in ogni
caso da aprile si aggiunse un altro triestino, Paolo Zorat, all'epoca
Candidato Maestro nel gioco degli scacchi.
La storia del gruppo di Udine si riassume soprattutto in due baldi
giocatori: Paolo D. e Julius Tamos.
Paolo conosce il go attraverso la rivista "Pergioco" negli anni '80,
successivamente ha occasione di giocare a Budapest nel "lontano" 1988,
in seguito lo farà occasionalmente soprattutto da solo fino al
2003 quando finalmente incontra il suo concittadino Julius che aveva
inserito un annuncio sul sito internet della FIGG per cercare nuovi
giocatori nella città friulana. Julius a sua volta era rimasto
impressionato dal Go nel corso della manifestazione "Giochi sforzeschi"
del 2001 a Milano. Successivamente lo insegna a suo figlio facendo con
lui di tanto in tanto delle partite, fino all'incontro con Paolo,
stabilendo poi degli incontri settimanali in una ludoteca di Udine.
Successivamente, nell'estate del 2003 il triestino Stefano insegna il
go anche ad un suo amico udinese, Lorenzo Trojan, il quale avrà
modo poi di giocare al club di go di Manchester.
Il gruppo di Ragogna, paese vicino a San Daniele del Friuli, nasce per
iniziativa di Ivo Clarini che lo apprende nel 1994 grazie ad un
coetaneo austriaco.
Ivo cerca poi di insegnarlo nella zona, soprattutto tra gli scacchisti
locali e nel 1999 trova finalmente quello che poi si dimostrerà
un appassionato come lui, ovvero Marco Gotti. Nei primi mesi del 2004
poi, coinvolgono un nuovo giocatore, Alberto.
A Giugno iniziano finalmente i contatti a distanza con il resto della
regione grazie a Paolo Zorat che, da buon scacchista, incontra in
un'occasione Ivo e gli riferisce che ci sono dei giocatori di go anche
a Trieste.
Con i primi giorni di Luglio del 2004 si pensò di incontrarsi
anche a livello regionale, data anche l'esiguità dei gruppi di
giocatori nella varie città. Il primo incontro si tenne quindi a
Udine, a casa di Lorenzo, successivamente altri incontri, con cadenza
quasi mensile si sono tenuti a Cormons, a casa di Mirtha. E'
praticamente la nascita vera e propria del club regionale,
A settembre entra nel club pure un altro principiante di Trieste,
Guido, scoperto su KGS un po' per caso, e sempre nello stesso mese,
durante un torneo di scacchi a Trieste, viene fatta un'improvvisata
presentazione del Go ad alcuni giocatori presenti.
A ottobre invece si decide di scegliere un nome del club definitivo: al
posto di “Go club FVG”, compare quindi "Higashikita", che
in giapponese significa "Nord-est", in riferimento quindi alla
posizione in Italia della regione Friuli-Venezia Giulia. Il nome
debuttò subito (come iscrizione e classifica) nel torneo di
Roma, con la presenza di Stefano, Sandro e Marco.
Si é aggiunto da poco anche un'altro giocatore di Udine
conosciuto per caso da Mirtha, Marino Carpignano che si occupa anche
del progetto Abstracta.
Il resto è presente e immediato futuro, i propositi per il 2005
sono la creazione di una squadra per la prossima edizione della Coppa
Italia e l'organizzazione di futuri tornei in questa regione come anche
di presentazioni del gioco in altre città, come a Pordenone in
occasione della prossima Naoniscon.
(tratto da "Itago", di Franco Pratesi)